Acqua Sant’Anna accompagna ogni momento della nostra giornata e, tra questi, è particolarmente indicata per l’attività sportiva. È noto come sia fondamentale idratarsi correttamente durante la pratica dello sport, ma non tutti sono a conoscenza del perché e di quali benefici un’acqua leggera come Sant’Anna può apportare all’organismo durante l’attività fisica. Vediamoli nel dettaglio.
Innanzitutto bisogna tenere presente il ruolo che l’acqua svolge nel nostro corpo:
- controlla le variazioni di temperatura del corpo
- permette un agevole svolgimento delle reazioni chimiche
- protegge i tessuti dai danni
- agisce da solvente per sali minerali, zuccheri e altre sostanze importanti
- ha una funzione di “trasportatore” per le sostanze nutrienti
- favorisce l’eliminazione delle tossine
Essendo presente come componente dell’organismo per oltre il 70%, è facile intuire l’importanza di una corretta idratazione per il benessere umano. In un momento particolare di sollecitazione fisica e psicologica come lo sport, l’acqua entra in gioco svolgendo un’azione chiave, affinché tutto il corpo funzioni come una macchina perfetta e possa svolgere i propri compiti con la maggiore efficienza possibile.
Il bilancio idrico
L’acqua che beviamo facendo sport ci permette di innescare il processo di sudorazione. Per mantenere un buono stato di salute è necessario rispettare il bilancio idrico, ovvero il rapporto tra l’assunzione e la perdita di liquidi. Per questo è importante iniziare a fare attività fisica essendo già ben idratati, bevendo acqua prima e durante i pasti e assumendone anche mezzo litro due ore prima della sessione sportiva.
Prendendo in esame il sudore, scopriamo un meccanismo affascinante, che viene in nostro aiuto in situazioni di stress, fatica o per cause esterne. Nel caso dello sport, il sudore interviene principalmente per proteggerci da pericolose alterazioni di calore. Il nostro corpo, ben attrezzato per affrontare la fatica, conta più di 3 milioni di ghiandole dislocate tutta la superficie della pelle, che si attivano a momenti alterni. Il sudore è composto al 99% da acqua e per il restante 1% da sostanze organiche e inorganiche. Il meccanismo che si innesca è di termoregolazione e scatta per l’aumento della temperatura esterna, in seguito allo sforzo fisico e per il tasso di umidità.
Il sudore inoltre svolge una funzione protettiva dell’epidermide, grazie agli anticorpi presenti nella sua composizione e combatte le aggressioni batteriche grazie al suo pH acido. Curiosamente, gli uomini tendono a sudare più delle donne perché hanno un metabolismo. Le donne invece hanno ottimizzato il meccanismo di riduzione della disidratazione, a cui sono più soggette per ragioni ormonali.
L’acqua ideale
Oltre alla quantità assunta, durante l’attività sportiva è importante scegliere un’acqua che abbia caratteristiche specifiche adatte al compito che stiamo affidando al nostro corpo.
L’acqua che beviamo durante lo sport è consigliabile sia un’acqua leggera come Sant’Anna, ovvero con un basso residuo fisso, poco sodio e, di conseguenza, una buona conducibilità elettrica. Un’acqua leggera è facile da assimilare e rende semplici tutti i processi necessari al corpo per affrontare una sessione sportiva.
Durante lo sforzo fisico, il corpo aumenta il proprio fabbisogno di acqua in maniera esponenziale. Il senso di sete percepito non corrisponde direttamente al reale fabbisogno, quindi è necessario prestare attenzione alla quantità di acqua che si assume, senza attendere il campanello della sete che può scattare quando già siamo in carenza di acqua. La soglia di disidratazione si tocca quando si è persa una percentuale di acqua pari al 3%, mentre superando la soglia del 5% si riduce la prestazione fisica di oltre il 30% della resa ottimale e si verificano crampi e stress del sistema cardiovascolare. Se si considera inoltre che un uomo adulto ha un fabbisogno medio di circa 2 litri di acqua al giorno, si può immaginare come lo sport ci faccia superare ampiamente la quantità necessaria a mantenere una condizione base di benessere generale dell’organismo.
Nei casi di attività sportiva più intensa si può raggiungere anche un consumo di acqua che oscilla tra i 3 e i 6 litri all’ora – come nel caso della maratona – ma non è semplice stabilire la quantità necessaria ad ognuno di noi per compensare il consumo idrico durante lo sport. Questo perché tale indice dipende da numerosi fattori come età, sesso, peso, condizione generale dell’organismo, temperatura esterna, tipo di attività svolta e così via. Bisogna tenere presente inoltre che anche praticando sport durante l’inverno si consuma acqua, ad esempio impegnando i polmoni nella necessaria azione di riscaldamento e umidificazione dell’aria fredda che si inspira. Il vapore che viene emesso durante l’espirazione è tutta acqua che si disperde e va sommato a una aumentata produzione di urina, causata dallo stress da freddo. Nondimeno, anche negli sport acquatici il consumo di acqua è da tenere sotto controllo, perché il contatto con l’acqua stimola la perdita di urina.
Quando l’acqua scarseggia
Durante l’attività fisica è perciò buona abitudine bere spesso e a piccole dosi, stabilendo degli intervalli regolari di una manciata di minuti. Meglio non bere troppa acqua tutta insieme, dato che lo stomaco riesce a gestire normalmente circa un litro di acqua alla volta. Al contrario, si rischia di innescare un processo digestivo impegnativo che richiama allo stomaco un afflusso di sangue importante, sottraendolo al lavoro muscolare. I muscoli infatti sono i primi a soffrire per la disidratazione, essendo composti per circa il 70% da acqua, contro il 10-15% contenuta nel grasso corporeo. Gli esperti suggeriscono di assumere 1 ml di acqua per ogni caloria spesa, quindi più l’attività fisica è pesante, maggiore sarà la quantità di acqua necessaria per reidratarsi.
Se invece l’acqua assunta non è sufficiente, si va incontro a spiacevoli e potenzialmente pericolosi inconvenienti tra cui:
- cattiva distribuzione di potassio e magnesio alle cellule muscolari, con conseguente scarsa ossigenazione delle cellule e formazione di dolorosi crampi
- rischio di ipotermia o di colpi di calore
- ritenzione idrica, che comporta un ristagno di tossine nei tessuti. La presenza di tossine incide sulla generale forma fisica dello sportivo, causando un senso di stanchezza generalizzata e dei tempi di recupero più lunghi.
Oltre all’attrezzatura necessaria a praticare il nostro sport preferito, dovremmo perciò ricordarci di portare sempre con noi una o più bottiglie di acqua nella nostra borsa, perché l’acqua è un elemento fondamentale per il nostro benessere e un alleato vincente per raggiungere i nostri obiettivi sportivi.