Cos’è la biodiversità significato e definizione
Con il termine biodiversità si intende la ricchezza di vita sulla terra.
Il termine deriva dall’inglese biodiversity, ed è stato coniato nel 1988 da Edward O. Wilson, un entomologo americano.
La sua etimologia deriva dal greco bios, vita, e dal latino diversitas, ovvero differenza o diversità.
La biodiversità riguarda tutti gli esseri viventi sul nostro pianeta. Dagli animali alle piante, comprende anche tutti i microrganismi: con questo termine ci si riferisce a ogni forma di vita che costituisce i complessi ecosistemi della biosfera.
Il significato di biodiversità comprende anche l’interazione tra ecosistemi diversi, che convivono sulla Terra influenzandosi reciprocamente, e persino la diversità culturale umana, che ha ovviamente un suo impatto sull’equilibrio del pianeta.
È fondamentale tenere a mente che la biodiversità non è un valore fisso e immutabile. In un certo ecosistema la biodiversità può aumentare o diminuire e i fattori sono molteplici.
La causa principale della minaccia alla biodiversità, per esempio, è il riscaldamento globale.
Dall’effetto serra allo scioglimento dei ghiacciai, le attività antropiche stanno modificando sensibilmente l’equilibrio naturale del nostro pianeta, come vedremo.
Importanza della biodiversità ed evoluzione
Da quando esiste la vita sulla Terra, la natura è riuscita a creare un equilibrio straordinario tra le specie viventi, ciascuna delle quali contribuisce alla sopravvivenza e al mantenimento del proprio habitat.
Un equilibrio che si è andato a perfezionare e integrare nel corso dei millenni, il quale ha consentito lo sviluppo del nostro pianeta così come lo conosciamo.
Nel prossimo futuro, però, le cose potrebbero cambiare. A causa del riscaldamento climatico, infatti, alcuni ecosistemi sono in pericolo.
Biodiversità ambientale
La perdita della biodiversità di un determinato habitat, ovvero la riduzione della varietà delle sue specie – sia vegetali che animali – comporta una serie di danni all’ambiente, suddivisibili in tre categorie:
- danni ecologici: comportano un degrado della funzionalità degli ecosistemi, come abbiamo visto;
- danni culturali, perché si perdono conoscenze e tradizioni umane legate alla biodiversità;
- danni economici, perché andando a perdere determinate risorse si rinuncia anche al loro potenziale utilizzo economico.
Insomma, mantenere un’elevata biodiversità sia a livello globale che locale è importantissimo, e proprio per questo si è reso necessario stabilire delle norme in favore della tutela della biodiversità.
Ridurre l’inquinamento e contrastare l’impatto ambientale dell’uomo sul pianeta ponendo cura alla sostenibilità ambientale sono le prime strategie per garantire il mantenimento degli ecosistemi; anche avere una maggiore consapevolezza del proprio consumo di acqua, pilastro fondante di ciascun habitat, è un passo nella direzione giusta.
Biodiversità animale
La varietà genetica del regno animale è incredibilmente vasta.
Di conseguenza, la tutela del patrimonio faunistico dei vari ecosistemi terrestri è fondamentale: gli animali devono essere tutelati nei loro habitat, per garantire loro la possibilità di continuare a coesistere tra le specie e in relazione all’ambiente naturale, senza che l’attività dell’uomo sia d’ostacolo, per quanto possibile.
Biodiversità agricola
Quando si parla di biodiversità agricola si intende la varietà genetica delle piante e degli animali che l’uomo coltiva e alleva per il suo sostentamento.
Nel corso degli ultimi decenni, a causa del sempre maggiore sfruttamento di queste risorse, alcuni ecosistemi hanno subìto una fortissima riduzione della loro varietà di piante e animali.
Sempre in un’ottica di tutela degli habitat, bisognerebbe adottare tecniche agricole sostenibili, capaci di nutrire la popolazione ma allo stesso tempo proteggere oceani e foreste, vegetazione e animali, e così via.
Biodiversità alimentare
La biodiversità ha influenze anche nelle produzioni agrarie dell’uomo.
Grazie alle biodiversità presenti sul territorio è infatti possibile avere delle produzioni specifiche.
Per esempio, la diversità genetica dell’uva determina le differenze fra i vari vitigni, che rendono possibile l’esistenza di numerosissimi diversi tipi di vino, in Italia e non solo.
La biodiversità in Italia
Il patrimonio della biodiversità italiana e tra i più significativi d’Europa; sia per numero totale di specie animali e vegetali, sia per l’alto tasso di endemismo (con questo termine si indica la presenza di specie che vivono solo in una certa zona, in questo caso all’interno dei confini italiani).
Tale ricchezza è dovuta alla grande diversità climatica e topografica che caratterizza il nostro Paese.
Anche la sua posizione centrale nel bacino Mediterraneo è un fattore determinante: si tratta, infatti, di una quelle regioni della Terra caratterizzate da livelli di diversità biologica e di endemismo particolarmente elevati.
Attualmente le stime indicano che la flora italiana è costituita da un numero elevatissimo di entità: parliamo di 1.169 briofite (ovvero i muschi), 2.704 licheni e ben 8.195 piante vascolari.
La fauna italiana (comprendente quella marina, terrestre e d’acqua dolce) supera le 60.000 specie!
Una menzione a parte va fatta all’ecosistema marino: nei mari italiani il numero di entità ammonta a quasi 2.800 specie, mentre la fauna è stimata inoltre 9.300 specie
L’elevato numero di specie esclusive del nostro Paese comporta una grande responsabilità in termini di conservazione degli habitat, di cui è necessario prendersi cura fin da subito, per evitare il rischio che un giorno siano irrimediabilmente perduti.