COME SI FORMA LA NEBBIA

Vi siete mai chiesti come si forma la nebbia? Chi vive nella Pianura Padana lo sa bene: quando sopraggiunge l’autunno, le prime giornate fredde e umide portano con sé l’arrivo della nebbia. Un fenomeno naturale molto suggestivo, una coltre che immerge i paesaggi in un’atmosfera ricca di fascino e mistero. Ma che cos’è la nebbia, e come si forma?

PERCHÈ SI FORMA LA NEBBIA, E COSA È

Partiamo dalla definizione. La nebbia è un fenomeno meteorologico che consiste in un ammasso di minuscole goccioline d’acqua, dal diametro di circa 5/10 micron, causato dalla condensazione del vapore acqueo (la condensazione è il passaggio dell’acqua dallo stato aeriforme a quello liquido).

Più precisamente la nebbia è un’idrometeora, un termine con cui si definiscono tutti i fenomeni atmosferici connessi alla condensazione del vapore acqueo presente nell’atmosfera terrestre. Esattamente come si forma la pioggia, ma anche le nubi, la neve eccetera, che infatti sono tutte idrometeore.

La formazione della nebbia inizia in prossimità del suolo:
• sopra la superficie del mare;
• dei laghi;
• o lungo i fiumi.

Di fatto, la nebbia è sostanzialmente una nube che rimane sospesa molto vicino al suolo.

come si forma la nebbia

QUANDO SI FORMA LA NEBBIA?

La nebbia si forma quando nell’aria c’è una percentuale molto alta di umidità.

La nebbia, infatti, comincia a formarsi quando l’umidità di una massa d’aria raggiunge, o è prossima al 100%, ovvero quando avviene la saturazione del vapore acqueo in essa contenuto.

Ci sono diverse condizioni affinché si raggiunga questa condizione di umidità, che a sua volta dà origine a diverse tipologie di nebbia.

LE DIVERSE TIPOLOGIE DI NEBBIA

La meteorologia ha classificato la nebbia in un numerose tipologie. Ecco alcune tra le principali.

nebbia come si forma

NEBBIA DA AVVEZIONE

La nebbia da avvezione si genera quando masse d’aria fredda si spostano sopra un suolo o una massa d’acqua più caldi, oppure quando i venti portano aria umida e calda sopra a suoli o masse d’acqua più freddi.

Questa nebbia si presenta anche quando c’è molta differenza tra le temperature diurne e notturne, e si dissolve non appena il sole, al mattino, comincia a scaldare l’aria.

Quella che si forma spesso nelle valli di montagna durante l’inverno è nebbia da avvezione. È il risultato dell’inversione di temperatura causata dall’aria calda, che si sposta verso l’alto e quella più fredda, che discende nella valle.

NEBBIA DA IRRAGGIAMENTO

Questa nebbia si forma generalmente dopo il tramonto, quando la temperatura del suolo inizia a diminuire, cedendo calore all’aria, successivamente, anche l’aria sovrastante si raffredda e il vapore acqueo in essa contenuto condensa, originando la nebbia.

La nebbia da irraggiamento è tipica delle notti col cielo sereno e vento poco intenso. È molto comune anche in autunno, e di solito non dura a lungo dopo l’alba.

NEBBIA DA EVAPORAZIONE

La nebbia da evaporazione è una formazione di nebbia molto localizzata. Avviene quando l’aria fredda passa su una superficie d’acqua molto più calda. Il vapore acqueo entra velocemente nell’atmosfera tramite l’evaporazione, dando origine a un banco di nebbia.

NEBBIA GHIACCIATA, VELATA ARTICA

È una tipologia di nebbia in cui le goccioline d’acqua sono congelate a mezz’aria in minuscoli cristalli di ghiaccio. Generalmente la sua formazione richiede temperature ben al di sotto del punto di congelamento e quindi è un tipo di nebbia comune solo nei dintorni delle regioni polari.

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FOSCHIA E NEBBIA: QUAL È LA DIFFERENZA?

Come ben sappiamo, non esiste un solo tipo di nebbia; a volte è solo una leggera foschia, altre un banco denso che perdura per molte ore, se non giorni.

FOG E BRUME SIGNIFICATo

A causa della diffusione della luce solare da parte delle goccioline d’acqua in sospensione, la nebbia si manifesta come un alone biancastro (un po’ come le nuvole) che modifica le proprietà ottiche dell’aria, riducendo la visibilità.

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha stabilito che l’espressione nebbia (indicata con FG, dall’inglese fog) si applica quando la visibilità è inferiore ai 1000 metri. Quando la visibilità si attesta tra i 1000 e i 5000 metri si usa, invece, il termine foschia (indicata con BR, dal francese brume).

DENSITÀ DELLA NEBBIA

Come per la densità dell’acqua, anche la nebbia, si può a sua volta classificare in base alla sua densità.

• Abbiamo la nebbia densa quando la visibilità è inferiore a 30 metri (e rende pericolosa la circolazione dei veicoli);
• la nebbia fitta, quando la visibilità è compreCome si forma la nebbia, definizione e spiegazionesa tra i 30 e i 50 metri,
• e infine la nebbia spessa, quando la visibilità è compresa tra i 50 e i 200 metri.

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