IL CONSUMO DI ACQUA NEL MONDO E IN ITALIA

consumo acqua

L’acqua è essenziale non solo per il funzionamento del nostro organismo, ma per garantire i cicli naturali del nostro rigoglioso pianeta. Il ciclo dell’acqua è l’origine della vita stessa, ed è proprio per questo che è estremamente importante essere a conoscenza di come la consumiamo, e soprattutto in quale quantità. 

Scarse risorse idriche, siccità e desertificazione sono temi difficili e, purtroppo, sempre più attuali. Solo documentandosi e rimanendo informati si può davvero cercare di modificare le proprie abitudini come risparmiare l’acqua per far fronte a queste problematiche e dare il proprio contributo alla salvaguardia dell’ambiente. In questo articolo esploriamo come questa preziosa risorsa viene consumata nel mondo e, nello specifico, in Italia. Continuate a leggere per saperne di più!

IL CONSUMO D’ACQUA NEL MONDO

Partiamo dai dati. Come è noto, la percentuale di acqua dolce utilizzabile per attività umane è molto bassa: si parla dell’1% della quantità totale presente sul nostro pianeta. Della piccolissima parte di acqua rimanente, oltre il 90% è impiegato in agricoltura.

Il fabbisogno minimo di un essere umano per assicurarsi la sopravvivenza è di circa 4,5 litri d’acqua ogni 24 ore, assunti sia in forma liquida (acqua o altre bevande) sia attraverso i cibi. Tuttavia, per le attività quotidiane (come, ad esempio, l’igiene personale e il lavaggio degli indumenti) si arriva anche ai 50 litri!

consumo acqua potabile nel mondo

CONSUMO MEDIO ACQUA

Questi dati, però, possono variare grandemente a seconda del paese: in alcune zone, come ad esempio stati europei e del Nord America, una famiglia può permettersi di consumare dai 150 ai 350 litri giornalieri, mentre in altre, generalmente più povere e secche, non si superano i 20 litri. 

Sono dati spesso preoccupanti: al di sotto dei 50 litri di acqua quotidiani, infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si può già parlare di sofferenza idrica – una condizione che ad oggi interessa il 41% della popolazione mondiale. 

Questa carenza d’acqua influisce anche sulle condizioni igieniche: è un problema che riguarda circa 30 paesi all’interno dei quali oltre il 50% della popolazione (tra cui moltissimi bambini) vive al di sotto del fabbisogno idrico, con rischi per la salute incalcolabili. Più di un miliardo di persone, infatti, è costretto a consumare acqua non potabile, condizione che porta a contrarre patologie gravi e spesso mortali, e a vivere in città e villaggi sprovvisti di un sistema fognario, in cui gli elementi patogeni possono proliferare aumentando la possibilità di contagio.

Sono i territori ricchi e urbanizzati, quindi, ad essere più fortunati: acquedotti, sistemi fognari efficienti e grande disponibilità d’acqua spesso permettono, purtroppo, di lasciarsi andare a qualche spreco in più senza preoccuparsi troppo delle conseguenze sulla comunità e sull’ambiente. 

Ma qual è la situazione in Italia?

IL CONSUMO D’ACQUA IN ITALIA

L’Italia è il paese europeo che detiene il primato per il consumo di acqua potabile: si parte da circa 150 L/giorno per arrivare addirittura a 240 L/giorno per persona

Come per il consumo mondiale, ovviamente, queste cifre variano in base al periodo dell’anno, alla regione di appartenenza, alle condizioni climatiche e alle abitudini di ciascun individuo. Una persona che possiede un’auto e vive in una zona in cui non piove spesso, ad esempio, potrebbe necessitare di acqua per pulire il proprio veicolo: anche questi litri vengono conteggiati nella somma totale.

consumo medio acqua

La quantità d’acqua che utilizziamo per bere o preparare il cibo, infatti, è solo una piccola parte: circa il 96% dei litri utilizzati nel corso di una giornata è destinato all’igiene personale, alla pulizia degli indumenti, alle faccende di casa e ad altre necessità.

Siete curiosi di conoscere qualche numero? Ecco alcuni esempi: 

  • Igiene personale: fino a 60 litri per una doccia. Se invece, si opta per un più rilassante bagno caldo, si possono raggiungere anche i 130 litri;
  • Scarico del WC: circa 12 litri;
  • Lavaggio delle stoviglie: 12 litri se si lavano a mano, il doppio con una lavastoviglie;
  • Lavaggio auto: da 140 ad addirittura 210 litri;
  • Irrigazione: circa 18 litri ogni metro quadro di terreno.

Si tratta di consumi che, con un po’ di accortezza e la frequente manutenzione di elettrodomestici e impianti, possono essere ridotti di molto.

Diverso, invece, è il discorso riguardo all’acqua utilizzata per il diretto consumo umano: il corpo, infatti, necessita di una certa quantità di acqua per mantenersi in buona salute. Negargliela sarebbe dannoso e addirittura pericoloso, specialmente in situazioni di alto stress o intensa attività fisica.

In Italia, la modalità di consumo prediletta si conferma essere l’acqua in bottiglia. Tra le motivazioni principali di questa preferenza vi sono i continui controlli di qualità, il residuo fisso basso e il sapore piacevole, che la rende adatta per il consumo durante i pasti e per la preparazione di bevande calde e fredde.

L’ACQUA POTABILE NEL MONDO

Le disponibilità di acqua potabile variano a seconda dell’area geografica, con significative differenze tra il Nord e il Sud del mondo. Si stima che il diritto all’acqua, vale a dire 50 litri al giorno per persona, non sia garantito a più di 2 miliardi di persone.

Nello specifico, le aree del mondo che hanno accesso alle maggiori riserve di acqua potabile sono il:

  • Nord America e il Sud America,
  • l’Oceania e l’Asia Settentrionale.

Per quanto concerne invece l’Europa, l’Italia si posiziona tra i Paesi più ricchi di risorse idriche, grazie alla presenza delle Alpi, insieme alla Francia, alla Spagna, alla Gran Bretagna e al Portogallo.

Per molti altri Paesi del mondo lo stress idrico rappresenta un grave problema. In diverse parti dell’Africa e del Medio Oriente non solo manca l’accesso all’acqua potabile, ma anche ai servizi igienici.

Quali sono, quindi, i consumi globali? Così come la disponibilità, i consumi di acqua potabile variano a seconda del Paese: nei Paesi più ricchi d’acqua, come ad esempio il Canada, si calcola un consumo medio di 30/40 mila litri di acqua a persona ogni anno. I numeri sono decisamente più bassi nei Paesi con scarsità idrica, come nel continente africano, dove il consumo medio annuo è pari a 3000 litri.

acqua nel mondo

LA DISPONIBILITÀ DELL’ACQUA NEL PIANETA

Sapevate che la presenza di acqua, anche in un territorio che ne è molto ricco, non sempre corrisponde alla sua fruibilità da parte delle persone?

L’acqua presente in una certa area geografica non è sempre impiegata in modo ottimale, e i motivi possono essere svariati: la sua qualità, o il modo in cui viene distribuita, o ancora l’utilizzo per la produzione agricola o quella industriale, sono tutti fattori che determinano quanto, alla fine, ogni singolo cittadino possa utilizzarne.

Nel nostro Paese, siamo abituati ad avere acqua a disposizione quasi sempre e in ogni luogo; forse per questo non sappiamo quanto, paradossalmente, i bacini idrici italiani siano relativamente poveri rispetto ad altre parti del mondo.

Quali sono allora i Paesi con più disponibilità d’acqua al mondo? E quelli che ne hanno meno? E l’Italia, dove si colloca nel quadro mondiale delle risorse idriche?

risorse idriche del pianeta

LE ZONE CON PIÙ ACQUA AL MONDO

Più della metà delle risorse idriche mondiali, circa il 60%, è concentrata in meno di una decina di Stati del mondo, localizzati specialmente lungo la linea equatoriale.

  • Al primo posto troviamo il Brasile, il quale possiede il 15% delle risorse idriche terrestri. Infatti, nell’area amazzonica, le precipitazioni raggiungono punte di 3000 mm annui. A queste si aggiungono alcuni dei bacini idrici più ricchi al mondo, il Rio delle Amazzoni e numerose cascate. Paradossalmente, però, molte città brasiliane soffrono la siccità poiché queste risorse idriche non sono distribuite in modo omogeneo nel Paese.
  • Al secondo posto dopo il Brasile troviamo la Russia, con l’8% delle risorse idriche mondiali.
  • Segue il Canada, che ne contiene il 6%.
  • Stati Uniti, Indonesia e Cina ne possiedono invece circa il 5%.
  • Anche l’Antartide in sé è uno dei continenti con più acqua al mondo, così come Paesi quali la Colombia e lo Zaire.

E se parlassimo di città?

La città con più acqua al mondo si trova nella regione di Meghalaya, in India orientale, ed è il piccolo centro di Mawsynram. Qui la percentuale di pioggia raggiunge gli 11.871 mm l’anno. Pensate che supera di 10 volte la media nazionale indiana, che è di 1.083 mm!

stati con assenza di acqua potabile

LE ZONE PIÙ POVERE DI RISORSE IDRICHE

Dalla prospettiva opposta, alcuni luoghi soffrono di scarsità d’acqua perché la maggior parte di questa viene impiegata dall’uomo. Oppure, e in questo caso si parla di “scarsità economica”, perché non vi sono abbastanza risorse per estrarre e usufruire di acqua pulita.

Detto ciò, i luoghi con meno acqua al mondo sono concentrati:

  • nel Medio Oriente;
  • in Africa settentrionale;
  • nell’area australiana.

Tra questi troviamo Jamaica, Qatar, Arabia Saudita, Oman e Libia.

La città più secca al mondo invece, con la più bassa quantità annua di precipitazioni e la minor disponibilità d’acqua è Aswan, in Egitto. Qui, le persone conducono una vita piuttosto normale e se vi doveste trovare da quelle parti, incontrereste mercati, allevatori di piccioni, gallerie d’arte… ma sicuramente non vedreste mai un giorno di pioggia.

QUAL È LA SITUAZIONE IDRICA DELL’ITALIA

Potenzialmente l’Italia è un paese molto ricco di acqua. Ogni anno, infatti, le precipitazioni raggiungono un volume di circa 300 miliardi di metri cubi, uno tra i più elevati in Europa e nel mondo.

Tuttavia la disponibilità effettiva di risorse idriche, ovvero quelle effettivamente utilizzabili, è molto più bassa: secondo alcune stime questa cifra si aggira solo intorno ai 58 miliardi di metri cubi.

La distribuzione dell’acqua all’interno del nostro Paese è altrettanto disomogenea:

  • più della metà delle risorse superficiali utilizzabili si trovano al nord;
  • il 19% si trova al centro;
  • il 21% al sud;
  • infine solo il 7% nelle isole maggiori.

Anche per quello che riguarda le risorse sotterranee c’è una certa disomogeneità: circa il 70% delle risorse sotterranee è di nuovo collocato al nord, mentre al sud le falde utilizzabili sono un numero più limitato:

  • la falda più estesa è quella pugliese, con una disponibilità di oltre 500 milioni di metri cubi all’anno;
  • la meno utilizzata e più limitata è quella sarda, con una capacità di circa 80 milioni di metri cubi all’anno.

La disomogeneità della disponibilità di acqua nel nostro paese talvolta causa situazioni di carenza idrica nelle zone caratterizzate da una maggiore scarsità: a Bari e Cagliari, per esempio, nel 2003 ci fu una carenza durata un intero anno, e in generale tutte le Regioni del sud ne soffrono durante i mesi estivi, maggiormente colpiti dalla siccità.

emergenza idrica

Gli ultimi dati ci dicono che non si tratta, tuttavia, solo di un fenomeno circoscritto all’estate. Sembra, infatti, che nel corso degli ultimi tre anni anche sulla nostra penisola sia iniziato un lento processo di desertificazione, conseguenza dell’effetto serra che comporta un generale innalzamento delle temperature a livello globale.

Questo fenomeno coinvolge circa il 20% del territorio nazionale, raggiungendo un picco del 70% in Sicilia, stando alle stime del CNR (Centro Nazionale di Ricerca).

CONCLUSIONI

distribuzione acqua sulla terra

Abbiamo imparato che l’acqua, purtroppo, non è una risorsa infinita. Alcuni paesi sono più fortunati di altri nella disponibilità di questo bene prezioso e, proprio per questo, dobbiamo consumarla responsabilmente. È necessario modificare le nostre abitudini per imparare a non sprecarla… senza mai, però, rinunciare al fabbisogno giornaliero del nostro organismo!

Ecco perché prendersi cura del proprio territorio significa, per esempio, investire sulla rete idrica per garantire che tutta la popolazione vi abbia accesso, o limitare gli sprechi.

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