Il limone, frutto della salute

Che sia estate o inverno, sulle nostre tavole il limone non manca mai. Questo delizioso frutto dal colore del sole è un ingrediente imprescindibile dei nostri piatti, tanto importante in cucina quanto utile per la preparazione di bevande rinfrescanti. Eppure, di solito ignoriamo quasi tutto della sua storia, un’avventura che comincia qualche migliaio di anni fa e giunge a dissetarci fino ai giorni nostri.

Un frutto e moltissime varietà

Le prime notizie dell’albero del limone ci giungono dalla Cina, l’Impero Celeste che contribuì a diffondere tante specie vegetali poi diffuse in tutto il globo. Sembra fosse già coltivato nell’area Birmana e nell’Assam indiano, e la coltura dell’albero da frutto si sviluppò successivamente in Cina. Seguendo le grandi rotte commerciali, giunse in Persia nel 700 d.C., crocevia nel quale transitavano merci da tutti gli angoli della terra, e poi da lì verso i paesi del Nord Africa e Medioriente. I Greci, che già conoscevano la fitoterapia, piantavano gli alberi accanto agli ulivi, così che questi fossero protetti dagli attacchi dei parassiti. Anche i Romani conoscevano il limone come frutto raro e sembra che l’imperatore Nerone, timoroso di subire avvelenamenti dai nemici, ne fosse un accanito consumatore.

Data la bellezza e la deliziosa profumazione dei suoi fiori, il limone fu impiegato come albero ornamentale nei giardini arabi, per poi diffondersi in un tutto il bacino mediterraneo. La prima coltivazione in Italia avvenne in Sicilia, isola che offre un habitat ideale per gli agrumi. Dalla Sicilia, i limoni giunsero fino a Genova e conquistarono l’Europa, dove furono usati per preparazioni medicinali; dalla città ligure salparono alla volta del nuovo mondo con Cristoforo Colombo, che piantò i primi alberi ad Haiti nel 1493.

Alberi di limoni con frutti

Nel XVI secolo il limone era ormai una merce preziosa, tanto che i commercianti lo compravano a peso d’oro e lo rivendevano ai paesi del Nord Europa, dove era molto apprezzato e considerato un prodotto di lusso. Il succo di limone divenne nel XVII un compagno fedele dei marinai che, costretti a trascorrere mesi in nave, cercavano di combattere lo scorbuto con il succo dell’agrume. Nello stesso secolo, il limone cominciò a trovare impiego in cucina e non più solo come farmaco o come albero ornamentale.
Oggi i limoni sono coltivati in tutta la fascia subtropicale del mondo e il maggior produttore mondiale è l’India, anche se noi italiani possiamo rivendicare la coltivazione di varietà pregiate come l’Ovale di Sorrento, presidio I.G.P., da cui si ottiene il gustoso liquore tipico campano, chiamato Limoncello.

Limone freschi e frutta al mercato

Il limone – si chiama così tanto l’albero quanto il frutto – o Citrus Limun è un albero che varia dai 3 ai 6 metri e sembra sia nato dall’incrocio tra il pomelo, il più antico agrume coltivato dall’uomo, e il cedro. I suoi frutti hanno una buccia spessa e odorosa da cui si ricava un olio essenziale di largo impiego, mentre il frutto, di cui esistono moltissime varietà, viene impiegato nella preparazione di salse, canditi, liquori, dolci, condimenti, sorbetti, bevande e confetture. I frutti si dividono in varietà gialle e verdi e quasi tutti vengono utilizzati per il succo o per impiego industriale, tranne nel caso dei limoni dolci o rossi, una varietà poco nota che può essere consumata anche come frutta fresca.

L’arbusto trova un ambiente accogliente nell’area mediterranea, dove cresce con facilità. Il limone offre due fioriture all’anno e i frutti migliori si trovano nel periodo primaverile; i fiori, che prendono il nome di zagare, sono bianchi e violetti, delicati e dall’aroma inconfondibile.
Uno dei pregi del limone è infatti il profumo, che ha da sempre ispirato artisti e poeti. Ecco un passo tratto dalla poesia “I limoni” di Eugenio Montale, del 1925:

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall’azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell’aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest’odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l’odore dei limoni.

Una curiosità: nel linguaggio dei fiori, le zagare rappresentano la fedeltà amorosa.

Ramo con fiori di zagara

 

Limone: frutto terapeutico, tesoro in cucina

La fortuna del limone deriva dalle caratteristiche di asprezza del succo, che dona al frutto proprietà rinfrescanti pressoché uniche. L’aspritudine è originata dalla presenza di acidi organici tra cui l’acido citrico, l’acido ascorbico e l’acido malico, che contribuiscono a donare al frutto proprietà antisettiche, antiossidanti e astringenti.
Il limone è anche universalmente noto per la ricchezza di vitamina C, tanto da essere un ingrediente chiave nelle preparazioni antinfluenzali, essenziale nelle tisane invernali. Contiene inoltre potassio, calcio e magnesio ed è un valido aiuto per ridurre la quantità di glucosio nel sangue e abbassare la pressione.

Avocado toast con fetta di limone

Venendo alla tavola, il limone si conferma come un meraviglioso ingrediente per preparazioni dolci e salate. La freschezza che dona alle preparazioni permette di impiegarlo in moltissime ricette e la cucina regionale italiana ne ha sfruttato in maniera creativa le potenzialità.

Viene infatti utilizzato per eliminare l’eccesso di grassi al palato, come nel caso delle fritture: si pensi ad esempio al simbolo della cucina di strada palermitana, “pane e panelle”, che nel panino con la frittella di ceci prevede una sottile fettina di limone e una spolverata di sale; aggiunto a crudo o come vinaigrette su insalate e verdure cotte ne esalta i profumi, come nelle puntarelle alla romana o nel caso di broccoli e cicoria; accompagna pesci – in particolare pesce azzurro come le sarde e le alici – e carni lessate e arrosto, vivacizzandoli; infine, dona freschezza ai dolci, dove alleggerisce le creme, profuma di agrume le torte ed è alla base di sorbetti digestivi e gelati, ottimi da soli o abbinati ad altri gusti di frutta come fragola o banana, ma anche con ricotta e yogurt.

Cocktail con limone e rosmarino

L’altro settore dove il limone trionfa è la mixology: dai classici long drink alla tradizionale limonata, passando per le varianti più creative dei cocktail analcolici, il limone occupa un posto speciale nel campo delle bevande, dove dà il meglio di sé in termini di profumo e proprietà dissetanti.

Non scordiamoci, infine, che il limone è un eccellente complemento per il the, sia in versione caldo, sia nelle preparazioni fredde, ideali in estate. Per celebrare questa bevanda e per soddisfare i palati più esigenti, Sant’Anna è andata alla ricerca dei frutti più profumati e ha reinventato la ricetta del the freddo al limone: nasce così SanThè al Limone, con vero infuso di the nero in Acqua Sant’Anna, unito ai migliori limoni italiani.

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