Con la sua dolcezza e il suo profumo inconfondibili, la pesca è uno dei frutti simbolo dell’estate. Deliziosa se gustata in purezza, è un ingrediente immancabile delle macedonie e una base perfetta per sorbetti e gelati.
Scopriamo insieme i segreti e le meraviglie di questo frutto ricco di qualità e di sapore.
PESCA VALORI NUTRIZIONALI E PROPRIETÀ
Ampiamente coltivata in Europa e negli USA, la pesca è un frutto che viene spesso offerto a tavola in tarda primavera e in estate.
Dolce e dissetante, piace sia agli adulti che ai bambini, e viene impiegata per la realizzazione di piatti colorati e rinfrescanti come macedonie, insalate, frullati e dolci al cucchiaio.
Al pari di tanti altri frutti e ortaggi, anche la pesca è caratterizzata da molteplici proprietà che portano beneficio all’organismo.
I soggetti non allergici possono inserire la pesca nella loro dieta quotidiana per assumere vitamine, sali minerali e proteine. In particolare, 100 grammi di pesca, che apportano 30 calorie, contengono:
- Acqua;
- 9,54 gr carboidrati;
- 1,5 gr fibre;
- 0,91 gr proteine;
- 0,25 gr lipidi;
- 0,1 gr grassi;
- Vitamine A e C;
- Potassio, manganese, rame e altri minerali in piccole quantità.
La pesca offre anche un’importante quantità di betacarotene, che è un carotenoide, un pigmento naturale che dona ai vegetali un bel colore che può andare dal giallo al rosso e che possiede qualità utili all’organismo.
Considerando che un adulto necessita di un quantità compresa tra i 2 e i 4 mg di betacarotene al giorno, una bella macedonia di pesche fresche, accompagnata magari con yogurt bianco, è un modo ideale per arricchire la colazione di benessere.
Benefici della pesca
Le molteplici proprietà della pesca la rendono un frutto ideale da inserire in una dieta ricca e salutare.
Contenendo un’importante quantità d’acqua, è certamente una soluzione perfetta per combattere la disidratazione dei bambini, molti dei quali non amano bere. Un succo di frutta alla pesca o un’acqua aromatizzata alla pesca possono essere ottime alternative alla semplice acqua, da portare in spiaggia e da offrire insieme alla merenda durante le calde giornate estive.
Proprio la presenza di acqua, sali minerali, fibre e vitamine, rende la pesca un ingrediente utile per arricchire un’alimentazione depurativa, diuretica e antiossidante, che naturalmente deve essere associata a uno stile di vita sano.
Essendo inoltre un precursore della vitamina A, il betacarotene che contiene ha un effetto benefico sulla pelle perché agevola il processo di abbronzatura, contrasta l’insorgenza dei radicali liberi, protegge la vista, migliora la qualità di unghie e capelli e rallenta l’invecchiamento.
Infine, è utile ricordare che il frutto e il nòcciolo (non commestibile) trovano impiego anche nella cosmesi e la polpa di pesche può essere utilizzata per ottenere una maschera idratante per il viso fatta in casa.
Tipi di pesca e varietà
In commercio sono disponibili varie tipologie di pesca. Pur avendo proprietà nutrizionali e benefici simili, presentano sapori e consistenze differenti, che potrebbero renderle adeguate o meno a certi tipi di preparazione, oppure preferite o evitate a seconda dei propri gusti personali.
La pesca gialla è la varietà più diffusa e conosciuta, e si suddivide in:
- Gialla di Padova;
- Collins;
- June Gold;
- Haleaven;
- Red Haven.
Questo frutto è leggermente fibroso, ha la polpa di un bel colore giallo e una buccia vellutata. Il sapore è molto dolce e zuccherino, molto amato dai bambini.
La pesca nettarina, invece, è croccante e ricorda quasi una mela con la sua buccia liscia e rossastra. Anch’essa ha un sapore dolce.
La pesca bianca, di aspetto simile a quella gialla, ha una polpa chiara e filamentosa, morbida e dolcissima.
La pesca tabacchiera è invece tozza e piatta, dolce e profumata. Molte mamme e nonne del Sud Italia amano usarle per arricchire il vino estivo offerto a tavola.
La pesca merendella ha una maturazione tarda, tra luglio e agosto. Particolarmente diffusa in Calabria ha una polpa dolce e succosa, frutto di incroci tra pesche e mele.
La pesca percoca è un altro frutto croccante e gustoso, dalla polpa gialla e spesso usata per realizzare la sangria napoletana.
La pesca di Verona, infine, è una varietà che accoglie un gruppo di pesche tardive dal sapore dolce e inconfondibile.
Storia del frutto della pesca, una dolcezza d’Oriente
Oggi la pesca cresce felicemente nei nostri frutteti ma forse non tutti sanno che l’albero di pesco, il Prunus persica, della famiglia delle Roasaceae, proviene dalla lontana Cina, dove è stato celebrato da artisti e poeti e, da sempre, è simbolo di immortalità.
Dall’Oriente la pesca giunse in Europa dopo il I secolo d.C. attraverso la Persia, luogo da cui prende il nome con cui ancora oggi è conosciuta. La sua coltivazione si diffuse nell’area mediterranea pare grazie ad Alessandro Magno, mentre altri ne attribuiscono il merito ai Greci, che ne diffusero la pratica attraverso l’Egitto.
Gli alberi del pesco
Gli alberi di pesco offrono delle splendide fioriture e sono utilizzati a scopo ornamentale per decorare giardini con suggestivi effetti scenografici. I fiori presentano una corolla con cinque petali e possono essere bianchi o di un rosa delicato, a seconda della tipologia, e il loro sbocciare segna l’inizio della primavera, colorandola di tinte pastello e sentori delicati.
L’albero di pesco ha trovato un buon ambiente di coltura nel Mediterraneo: ama il sole e le zone moderatamente ventose, ma tollera male le forti escursioni termiche e gli attacchi dei parassiti.
L’albero, che può crescere fino a otto metri, produce il frutto della pesca, dolce, profumata e succosa, la cui stagionalità è compresa tra giugno e la fine di settembre e di cui conosciamo diverse tipologie: dalla tipica varietà a polpa gialla e nòcciolo rosso, con buccia lanuginosa, alla pesca dalla polpa bianca, particolarmente zuccherina; dalla “pesca noce” detta anche “nettarina”, con buccia liscia e lucida, alla montagnola, fino alla deliziosa “pesca saturnina” o tabacchiera: quest’ultima è un piccolo frutto dalla forma schiacciata, morbido, che sprigiona un aroma intenso e possiede un gusto ancora più pregiato delle pesche tradizionali.
A tutto gusto:L’utilizzo della pesca in cucina
La pesca trova un largo impiego in cucina, sia nelle ricette salate, dove può essere accostata a carni e pesce, per ottenere interessanti contrasti di sapore, sia nelle preparazioni dolci, dove è l’ingrediente chiave di deliziosi sorbetti di frutta, marmellate, crostate e della celebre “Pesca Melba”.
La ricetta ideata dallo chef francese George Auguste Escoffier per il soprano australiano Nellie Melba, nel lontano 1899, è un fresco dessert a base di pesche fresche, lamponi, gelato alla vaniglia e scaglie di mandorle, perfetto da servire a fine pasto.
Ma c’è un altro territorio dove la pesca si esprime in tutta la sua bontà, ed è quello della mixology: con la polpa e il suo succo si possono realizzare deliziosi cocktail per tutti i gusti, rinfrescanti e dal carattere estivo, come il super classico Bellini, con champagne e granatina, o come il Caipipesca, variante del famoso pestato tropicale. Oppure optare per il famoso bubble tea per creare un mix di sapore e colore.
Grazie alla dolcezza vellutata del suo sapore, la pesca è perfetta anche come ingrediente del the, sia nella versione calda sia in quella fredda.
Per questo, Sant’Anna impiega il succo di pesca per aromatizzare il SanThè alla Pesca, una bevanda classica rinnovata attraverso una ricetta che unisce vero infuso di the nero in Acqua Sant’Anna alla frutta più pregiata: perfetta per rinfrescare le giornate di solleone e per preparare profumati cocktail da sorseggiare durante l’aperitivo.