L’importanza dell’acqua per ogni essere umano non è da mettere in discussione.
I neonati, però, possono sopravvivere con il solo latte materno o artificiale, un nutrimento completo che li aiuta a svilupparsi nelle prime settimane e mesi di vita.
In genere i bambini iniziano a bere acqua con lo svezzamento, quindi dai 6 mesi in poi. I pediatri consigliano l’inserimento di piccole dosi di acqua durante i pasti, che per il piccolo cominciano a essere solidi.
Da questo momento in poi può essere difficile capire quanta acqua bere al giorno e quanto deve bere un bambino.
La mancanza di una corretta idratazione può causare irritabilità, sonnolenza e fatica a concentrarsi. Nei casi più severi, può portare alla disidratazione nei bambini.
Quanto devono bere i bambini?
Se l’acqua da bere in gravidanza è importante, l’acqua per i neonati post svezzamento è un elemento della dieta che non può mancare durante i pasti.
La percentuale d’acqua nel corpo di un bambino è pari al 75% e svolge un ruolo fondamentale per il benessere dell’organismo. Essa, infatti, regola la temperatura corporea, contribuisce a eliminare le tossine e aiuta ad assorbire i nutrienti.
L’apporto di questo elemento, però, varia da bambino a bambino a seconda di vari fattori come l’età, il tipo di dieta e la presenza di particolari patologie o malattie (ad esempio con la febbre si tende a bere di più).
La Società Italiana di Nutrizione Umana fornisce delle linee guida che possono rivelarsi utili per i neogenitori che non sanno quanta acqua dare ai propri figli:
- Fino ai 6 mesi: il latte materno o artificiale, essendo composto per il 90% di acqua, è il nutrimento completo da offrire al neonato;
- Da 6 mesi fino al primo anno di età: è consigliata l’assunzione di 800 ml di acqua al giorno;
- Da 1 anno a 3 anni: è consigliata l’assunzione di 820 ml di acqua al giorno;
- Da 4 anni a 6 anni: è consigliata l’assunzione di 940 ml di acqua al giorno;
- Dai 7 anni ai 10 anni: è consigliata l’assunzione di 970 ml di acqua al giorno;
- Dai 10 anni ai 13 anni: è consigliata l’assunzione di 1170 ml di acqua al giorno.
In commercio sono disponibili molte tipologie di acque. È importante leggere sempre le etichette, che riportano il nome della sorgente dalla quale proviene l’acqua, la data entro la quale è preferibile consumarla, la composizione analitica e diverse altre informazioni utili. Tra queste anche il residuo fisso, il quale informa sulla quantità di sali minerali presenti nella bevanda.
Per i bambini molto piccoli, specialmente prima dello svezzamento, quando è necessario usare acqua per ricostituire il latte in formula, è consigliato l’uso di acqua con un basso residuo fisso, oligominerale, meglio se minimamente mineralizzata, ossia inferiore ai 50 mg/L.
Bisogna infine considerare nell’apporto giornaliero l’acqua presente in tanti cibi, a partire dalla frutta e dalle verdure che vengono assunte a pranzo, a merenda e a colazione.
Perché i bambini bevono poco?
Al pari delle persone anziane, i bambini hanno uno stimolo della sete meno sviluppato rispetto agli adulti. Per questo e per altre motivazioni (il gusto neutro dell’acqua, il desiderio di dedicarsi ad attività divertenti e la distrazione), bevono poco durante la giornata e rifiutano il bicchiere d’acqua offerto dai genitori o dagli insegnanti, rischiando di non soddisfare il fabbisogno idrico giornaliero.
Può essere utile educare fin dalla tenera età i figli all’importanza del bere, fornendo loro strumenti che possono facilitare l’assunzione di acqua dopo lo svezzamento, come il biberon, la tazza anti goccia e bottigliette dal formato ergonomico come Sant’Anna Baby, facili, ad esempio, da mettere nei borsoni dei bambini che fanno attività sportiva dopo la scuola.
I fanciulli tendono a distrarsi e l’acqua, con il suo non sapore e il suo colore trasparente, certamente non attrae i più piccoli. Ma bere poca acqua è dannoso ed è per questo che i genitori sono i primi responsabili che devono attivarsi per fornire ai propri figli sempre la giusta idratazione.
Sintomi di disidratazione nei bambini
L’organismo umano possiede un meccanismo che regola la sete. I bambini, talvolta, possono ignorare i loro bisogni essenziali, ma vi sono alcuni segnali che permettono ai genitori di riconoscere la disidratazione.
Ad esempio, se un bambino accusa mal di testa, nausea, sensazione di freddo e crampi muscolari, potrebbe aver bisogno di idratarsi.
Anche il controllo delle urine può risultare utile nell’identificare la mancanza di idratazione. Se sono molto scure e concentrate, probabilmente il bambino non sta bevendo abbastanza.
Importante tenere a mente anche situazioni particolari, come i momenti di sport, che portano a una maggiore sudorazione, oppure le stagioni molto calde come l’estate, che affaticano l’organismo che non si idrata.
L’acqua per i bambini può essere fornita in varie maniere, dalle bottigliette da portarsi dietro ai bicchieri colorati, che possono invogliare a bere di più.
Alcuni Consigli (o trucchi) per far bere più acqua ai bambini
Esistono diversi trucchi e metodi che possono aiutare le mamme e i papà; a far bere di più i loro figli.
- I pediatri e gli esperti della nutrizione suggeriscono di associare i momenti del bere a precise attività della giornata, ad esempio prima di andare a giocare o prima di andare a dormire, in modo da creare un’abitudine salutare che, con il tempo, seguiranno da soli.
- Un secondo trucco potrebbe essere quello di offrire durante i pasti cibi ricchi di acqua e vitamine. Un bel succo d’arancia a merenda, una mela o una pera contribuiscono a far raggiungere il fabbisogno giornaliero di acqua. Inoltre, sono frutti dolci e saporiti, molto più apprezzati della semplice acqua.
- Un ultimo metodo è quello di usare oggetti per bere a misura di bambino, con impugnature facilitate, colorati e con disegni divertenti. Le bottigliette ergonomiche e facili da impugnare come Sant’Anna Baby, che si presentano in un formato piccolo e comodo, perfetto per una sacca o uno zaino, possono essere portate a scuola senza difficoltà; ed essere usate per bere tanta acqua e rimanere idratati.