Il Recupero dell’acqua piovana

L’acqua è una risorsa fondamentale per l’uomo e per l’intera vita sulla Terra. Preziosa e limitata, il suo utilizzo responsabile è diventato sempre più importante nel contesto del cambiamento climatico e della crescente domanda idrica. Una soluzione efficace per ridurre l’acqua potabile è il recupero dell’acqua piovana. Questa pratica, particolarmente virtuosa nell’ottica della sostenibilità ambientale, offre numerosi vantaggi e può essere adottata sia a livello domestico che per l’irrigazione.

Scopriamo i suoi vantaggi, i sistemi più diffusi e come realizzare un sistema di recupero fai da te.

recupero acqua piovana

I vantaggi della raccolta dell’acqua piovana

L’acqua piovana è una risorsa che viene spesso sottovalutata. Ma non è sempre stato così: il riciclo dell’acqua piovana è una pratica che veniva già fatta nell’antica Roma e Grecia. Entrambe le civiltà avevano infatti progettato e realizzato sistemi di raccolta e distribuzione dell’acqua piovana, con tecniche che sono ancora oggi fonte di ispirazione.

Il recupero delle acque piovane, incentivato e disciplinato dall’art.113 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 nr. 152 parte III “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento” e dalle direttive comunitarie nr. 91/271/CEE “Trattamento delle acque reflue urbane”, e nr. 91/676/CEE “Acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia”, offre diversi vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico.

Ecco alcuni dei principali motivi per cui è importante accumulare e recuperare le acque piovane.

  • Conservazione delle risorse idriche: raccogliendo l’acqua piovana, si riduce la dipendenza dalle risorse idriche convenzionali come l’acqua potabile. Questo è particolarmente importante nelle aree con scarse risorse idriche o durante periodi di siccità, in cui la conservazione dell’acqua diventa essenziale.
  • Risparmio economico: utilizzando l’acqua piovana per scopi non potabili come l’irrigazione del giardino, il lavaggio delle auto o il lavaggio dei pavimenti, è possibile ridurre le bollette dell’acqua. Questo si traduce in risparmi significativi nel lungo termine, soprattutto considerando che l’acqua potabile ha un costo più elevato rispetto all’acqua piovana.
  • Riduzione del carico idrico sul sistema di drenaggio: La raccolta dell’acqua piovana contribuisce a ridurre il carico sul sistema di drenaggio delle acque piovane. Durante forti piogge, l’acqua raccolta può essere immagazzinata e utilizzata in seguito, prevenendo l’accumulo eccessivo di acqua nelle fognature e riducendo il rischio di allagamenti.
  • Riduzione dell’erosione del suolo: la raccolta dell’acqua piovana può aiutare a prevenire l’erosione del suolo. Quando l’acqua piovana cade su superfici impermeabili come i tetti, solitamente scorre via rapidamente, causando erosione del terreno circostante. Raccogliendo l’acqua piovana, si può ridurre il flusso d’acqua diretto e permettere al terreno di assorbire gradualmente l’acqua.
  • Riduzione dell’impatto ambientale: utilizzare l’acqua piovana per scopi non potabili riduce la necessità di estrarre acqua dai fiumi, dai laghi o dalle falde acquifere. Questo aiuta a preservare le risorse idriche naturali e a ridurre l’impatto ambientale associato all’estrazione e al trattamento dell’acqua potabile.

E non è finita qui: l’acqua piovana ha delle qualità che la rendono fondamentale per la nostra vita di tutti i giorni. Infatti, è priva di calcare e cloro, perfetta dunque per l’utilizzo irriguo ma anche nelle lavatrici. Inoltre, è priva di detergenti e non viene inclusa tra le acque di scarico. In certi momenti  dell’anno cade in abbondanza, e proprio l’eccesso diventa per noi una risorsa per evitare lo spreco di acqua potabile o di pozzo per l’irrigazione estiva o in altri periodi in cui le piogge scarseggiano.

Complessivamente, la raccolta dell’acqua piovana rappresenta una soluzione efficace per preservare le risorse idriche, ridurre le spese e l’impatto ambientale, e promuovere uno stile di vita sostenibile.

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Acqua Sant'Anna

 

I sistemi per la raccolta delle acque piovane più diffusi

Il metodo più comune per la raccolta delle acque piovane prevede l’installazione di grondaie lungo i bordi del tetto, che raccolgono e canalizzano la pioggia che cade dal cielo verso i pluviali, che sono tubi verticali che trasportano l’acqua verso il basso fino a un serbatoio.

I serbatoi sono dispositivi di stoccaggio dell’acqua piovana, generalmente interrati o installati sopra il livello del terreno. L’acqua raccolta dalle grondaie o dai pluviali viene convogliata in questi serbatoi e può essere utilizzata per scopi non potabili, come l’irrigazione del giardino, il lavaggio dei veicoli o il risciacquo dei sanitari.

I serbatoi possono essere di due tipi: interrati o esterni. Il sistema di recupero con serbatoio esterno generalmente viene utilizzato per irrigare. Questa tipologia ha una capacità che può variare dai 200 ai 2000 l.

Il sistema di recupero con serbatoio interrato viene usato anche per alimentare i sanitari, cosa tendenzialmente non possibile con quello esterno. Il volume di questi sistemi varia dai 1500 ai 5000 l.

Ad entrambi viene poi collegato un sistema di pompaggio, che smista l’acqua nei tubi per l’irrigazione o per l’alimentazione dei sanitari. A seconda dell’utilizzo dell’acqua raccolta, il sistema può essere più o meno complesso e costituito da diversi elementi.

Il recupero fai da te

Il recupero fai da te dell’acqua piovana può essere un progetto interessante e relativamente semplice da realizzare. In primo luogo, bisogna fare una valutazione approfondita delle proprie esigenze, determinando l’uso dell’acqua piovana raccolta. Ad esempio, se si intende utilizzarla solo per l’irrigazione del giardino, potrebbe essere necessario un sistema più semplice rispetto a uno che prevede l’uso potabile.

Riordinate le idee, prima di partire con l’assemblaggio del sistema è bene controllare le normative nazionali. Prima di iniziare, è bene verificare le leggi e le regolamentazioni locali riguardanti la raccolta dell’acqua piovana. Alcune aree potrebbero avere restrizioni o richiedere permessi specifici per l’installazione di sistemi di raccolta dell’acqua.

Fatto questo, in fase di progettazione è fondamentale identificare i punti di raccolta. Determina i punti in cui raccogliere l’acqua piovana, come le grondaie del tetto. Assicurati che queste ultime siano pulite e prive di detriti per garantire un flusso d’acqua adeguato. Una volta che avrai appurato questo aspetto, puoi passare alla realizzazione dell’impianto. Utilizza tubi o canaline per indirizzare l’acqua dalle grondaie verso il punto di raccolta, che potrebbe essere un serbatoio o un contenitore. Puoi collegare i tubi direttamente alle grondaie o utilizzare dispositivi come i pluviali per raccogliere l’acqua.

Se intendi utilizzare l’acqua raccolta per scopi non potabili, come l’irrigazione, potresti non avere bisogno di ulteriori trattamenti. Tuttavia, se desideri utilizzarla per scopi potabili, potrebbe essere necessario installare un sistema di filtraggio e purificazione per rimuovere eventuali contaminanti e insetti presenti nell’acqua.

Infine, bisogna dotarsi di un serbatoio di stoccaggio. Sebbene possa essere semplice utilizzare contenitori o bidoni per la raccolta dell’acqua piovana, un serbatoio dedicato può essere una soluzione più pratica. Assicurati che il serbatoio sia realizzato con materiali sicuri per l’acqua potabile o, se utilizzi l’acqua solo per scopi non potabili, che sia adeguato al tipo di utilizzo previsto.

Ricorda che il recupero fai da te dell’acqua piovana richiede una corretta manutenzione, come la pulizia periodica delle grondaie e il controllo del sistema per garantire che tutto funzioni correttamente.

Il recupero per uso domestico

Come abbiamo accennato nelle righe precedenti, l’acqua piovana recuperata può essere utilizzata per irrigare il giardino o per altre attività esterne, oppure per un utilizzo domestico.

Nel caso in cui l’acqua piovana sia destinata all’alimentazione di wc e lavatrice, l’impianto dovrà essere dotato – oltre che di serbatoi e by-pass per troppo pieno, di filtro a cestello estraibile, elettropompa centrifuga sommersa per la distribuzione dell’acqua, inverter di comando e altri elementi, tra cui il debatterizzatore con lampada a raggi UV per la disinfezione.

Ad ogni modo, per quanto concerne l’uso domestico dell’acqua piovana raccolta, il consiglio è quello di rivolgersi a persone competenti nella costruzione di impianti di riciclo. Potrebbe non essere sufficiente avere familiarità con filtri e tubi ma bisogna anche essere capaci di calcolare le portate per la realizzazione di un sistema di raccolta e riciclo valido.

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