Il conto alla rovescia è cominciato, insieme al freddo e alle nevi che hanno cominciato a imbiancare Alpi e Appennini. Già, perché sci e montagna sono un amore vero qui da noi: almeno il 30 per cento degli italiani ama sciare e, una volta all’anno, trascorre qualche giorno fra cime e piste, armati di sci, snowboard, ciaspole per camminare fuoripista, corde da rampicata, e chi più ne ha più ne metta…
L’aria cristallina e gli splendidi manti innevati invitano a sciare, muoversi e divertirsi finché c’è luce, e qualcuno durante le feste andrà anche oltre, con fiaccolate e discese serali, fino a perdere le ultime energie fra slalom, salti, e anche sudate risalite, almeno per chi cammina o pratica il fondo.
Meglio partire preparati quindi, onde evitare di trascorrere la prima notte in preda ai dolori muscolari o peggio ancora di procurarsi spiacevole infortuni. Come? Cominciando almeno una settimana prima a fare un po’ di ginnastica presciistica: corsa, potenziamento per schiena e gambe e tanto stretching sono ideali per arrivare sciolti e in forma sui campi innevati.
Una volta arrivati, poi, bisogna evitare di rimanere a secco di energie, facendo attenzione a nutrirsi e a idratarsi adeguatamente. La montagna, si sa, mette una gran fame, ed è bene assecondare questa voglia, senza esagerare certo, ma sapendo che il movimento e l’aria fredda ci fanno bruciare molte più calorie che in città.
Alcuni consigli per prepararsi a sciare
Incominciamo con una colazione ricca e completa: latte o yogurt, pane burro e marmellata e un po’ di cereali integrali, che rilasciano una buona energia per tutta la mattina, thè o caffè per i più grandi, un frutto o una spremuta, per iniziare la giornata con il giusto bagaglio di nutrienti adatti all’attività fisica.
Specie per i più piccoli, è bene non dimenticare qualche spuntino energetico e facile da trasportare, una merenda da consumare verso le 11 e nel pomeriggio. Se fa molto freddo, pane e cioccolato è perfetto, meglio fondente per gli adulti, al latte per i più giovani; se il pane gonfia vanno bene anche cracker, grissini o biscotti secchi.
E all’ora di pranzo? Dipende da quanto si vuole sciare, naturalmente, o se si è impegnati in un trekking o una passeggiata. In questi casi è meglio un leggero pranzo al sacco, capace di integrare le proteine e i nutrienti spesi nelle ore precedenti: una fetta di polenta abbrustolita con un po’ di formaggio, ad esempio, un uovo sodo, o un panino, magari uno di quegli splendidi pani integrali tipici delle Alpi, con prosciutto cotto, crudo, bresaola, speck o carne magra, oppure con del purè o delle farinate di legumi, per chi è vegetariano.
Chi siede a tavola, se ha intenzione di riprendere l’attività all’aperto, è meglio che limiti i cibi ipercalorici tipici delle alte quote. Limitare, abbiamo detto, non evitare. Benissimo paste e riso, carni bianche alla griglia, ma via libera anche a polente e stufati, formaggi, gnocchi di patate, pizzoccheri e altre goloserie montane. Nella giusta misura, però: ricordate che troppi grassi rallentano la digestione, specie negli adulti. Se proprio volete gustarne un po’ di più, quindi, meglio farlo a cena: senza esagerare, se sciate il giorno dopo, e mangiando presto, entro le 20, per non andare a letto appesantiti.
Tornando alle ore di luce e ai campi di neve dove sciare, bene il thè, sia caldo che freddo, meglio se deteinato per i bambini: gli effetti tonici e digestivi del suo infuso, infatti, danno una buona carica e favoriscono la digestione. Molto bene anche il caffè, per i più grandi. Occhio agli alcolici invece: okay per una birra o a mezzo calice di vino, meno bene grappe, amari e liquori. E’ vero che il freddo invoglia a una sorsata corroborante, ma non dobbiamo dimenticare che le sostanze alcoliche interferiscono in modo negativo sulla funzionalità muscolare, oltreché sui riflessi, e accelerano in modo decisivo la disidratazione.
E qui giungiamo a un punto fondamentale, per godersi la montagna sciando o facendo attività fisica: che ci sia il sole o faccia freddo, occorre ricordarsi di bere, bere tanta acqua, più volte al giorno. Il freddo e l’abbigliamento tecnico di ultima generazione, progettato per tenerci caldi e lasciar traspirare il più possibile, ci fanno facilmente dimenticare che sciando e muovendoci perdiamo quantità importanti di liquidi e di sali minerali: quanto più siamo scatenati, tanto più ci disidratiamo. E più disidratati siamo, più i nostri muscoli si irrigidiscono e producono acido lattico che, specie nei bambini, può indolenzire le gambe durante la sera e la notte.
Beviamo, allora, tanta acqua oligomireale, che reintegra i sali, o bevande naturali, meglio senza gas, come infusi e nettari di frutta, ricchi in vitamine e zuccheri naturali utilissimi per chi si scatena fra sci e tavole da snow-board. Portate con voi due, tre bottigliette al giorno, e continuate a bere acqua anche quando vi fermate, e a casa.
Scegliete impianti e località adatte a voi e al livello di esperienza dei vostri cari, quindi, e buon divertimento a tutti, ricordando che la montagna va rispettata, insieme alle sue regole, perché è sempre più forte di noi e dei nostri amici: stiamo attenti a chi è sulle piste, specie se è più piccolo di noi, non tagliamo la strada e impariamo la segnaletica e gli avvertimenti che ci segnalano piste sentieri e percorsi fuoripista.