Il vuoto a rendere e il deposito su cauzione

Quando parliamo di vuoto a rendere ci riferiamo al sistema per cui un contenitore, una volta che si beve e si svuota ciò che è contenuto al suo interno, viene restituito al fornitore. È esattamente il contrario del vuoto a perdere: quest’ultimo viene gettato e, se non smaltito correttamente, diventa un rifiuto che danneggia l’ambiente. Dunque, rappresenta sicuramente un metodo virtuoso per ridurre l’inquinamento.

Una delle peculiarità del vuoto a rendere è che può essere riciclato o riutilizzato, a seconda del materiale.

Esistono infatti sistemi di deposito su cauzione per il riciclo e quelli per il riutilizzo.

  1. I primi vengono utilizzati con imballaggi monouso per liquidi alimentari (PET, vetro e metalli);
  2. Mentre i secondi quando si tratta di contenitori in vetro riutilizzabili per liquidi alimentari (fino a 50 rotazioni) o bottiglie in PET progettate per più cicli di utilizzo.

I sistemi DRS si differenziano in prima istanza in relazione alla destinazione (a riciclo o a riutilizzo) degli imballaggi intercettati.

  1. Nel primo caso, al centro del paper REF, che interessa generalmente gli imballaggi monouso per liquidi alimentari (in PET, vetro, metalli), si parla generalmente di sistemi di deposito su cauzione (deposit return systems o DRS) per il riciclo;
  2. Nel secondo, che interessa generalmente contenitori in vetro riutilizzabili per liquidi alimentari (fino a 50 rotazioni), ma anche bottiglie in PET specificamente progettate per sostenere più cicli di sanificazione/utilizzo (fino a 20/25 rotazioni), si parla comunemente di DRS per il riutilizzo o di vuoto a rendere su cauzione.

In Germania i due sistemi coesistono da tempo, il primo (per il riciclo) si applica ai contenitori per bevande in plastica, metalli e vetro, il secondo (per il riuso) si applica ai contenitori in vetro e plastica (PET).

Per quanto riguarda il funzionamento di questo sistema, esso si basa sul deposito di cauzione. In sintesi, acquistando ad esempio una bottiglia d’acqua, si paga una cauzione di alcuni centesimi, che verranno poi restituiti quando la bottiglia, vuota, viene riportata al venditore. In alcuni casi viene previsto anche un piccolo “premio” di alcuni centesimi.

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Il vuoto a rendere in Italia:la situazione

Il sistema del vuoto a rendere in Italia ha fatto un percorso che deve ancora giungere a compimento. Negli anni ’80 il nostro è stato un modello virtuoso, dal momento che questa pratica aveva iniziato a diffondersi (anche nei piccoli centri, dove il meccanismo del riuso si è rivelato più semplice).

L’approccio italiano ha anche fatto scuola in quegli anni, perdendosi un po’ nei decenni successivi. Tuttavia il vuoto a rendere sta nuovamente tornando un argomento di primaria importanza. Infatti diverse campagne si sono poste come obiettivo quello di sensibilizzare sulla tematica, che potrebbe diventare presto oggetto di discussione in sede parlamentare.

Come dovrebbe funzionare il deposito su Cauzione

Al momento in Italia non esiste un obbligo legislativo sul vuoto a rendere. Il modello di riferimento è quello dei sistemi di deposito su cauzione (DRS, deposit return scheme), già in funzione da diversi anni in alcuni paesi dell’UE.

Nei sistemi DRS, i consumatori possono conferire gli imballaggi vuoti presso dispositivi di raccolta automatizzati (RVM, reverse vending machine), che si trovano di solito dentro i punti vendita della grande distribuzione, ma anche sparsi per le città.

Una volta che le RVM appurano che l’imballaggio è idoneo e appartiene al sistema DRS, restituiscono al consumatore il deposito su cauzione che aveva versato al momento dell’acquisto.

La cauzione può  essere recuperata in vari modi: in contanti ad esempio, oppure utilizzando uno scontrino da riscattare alle casse del punto vendita. I sistemi DRS possono destinare gli imballaggi intercettati al riciclo oppure al riutilizzo.

Nel caso delle bottiglie in PET, si parla di DRS per il riutilizzo: questo è il vuoto a rendere su cauzione. Un elemento determinante per il successo del vuoto a rendere è il valore del deposito cauzionale: funziona come un incentivo, dal momento che più è alto e maggiore sarà la risposta da parte dei consumatori.

Il vuoto a rendere in Germania (l’esempio Virtuoso)

La Germania detiene un record a livello europeo e mondiale: qui si raccoglie il 97% delle bottiglie in PET.

Il sistema tedesco funziona in questo modo: quando si compra dell’acqua o una bibita in bottiglia, si paga il prezzo normale del prodotto più una cauzione, detta “pfand” (dagli 8 ai 25 centesimi in più).

Una volta portati a casa e consumati i prodotti, le persone possono prendere tutti i contenitori vuoti e introdurli in appositi macchinari distribuiti nella città.

Come se noi li portassimo al bidone della spazzatura, ma con la differenza che questi “bidoni” restituiscono la cauzione pagata al momento dell’acquisto.

Potrebbero sembrare passaggi lunghi, ma una volta entrati a far parte della routine, diventano non solo abitudini quotidiane, ma addirittura gesti appaganti. La svolta nell’esperienza tedesca è arrivata poi nel 2006, quando a poco a poco tutti i rivenditori hanno iniziato ad avere l’obbligo di riconoscere l’uso del vuoto a rendere.

Risultato: la cauzione viene restituita non solo nel negozio dove si compra la bottiglia, ma in qualsiasi altro punto vendita.

In Germania il sistema è ormai entrato nel quotidiano, ed è considerato da tutti come un’azione che attribuisce un valore residuo al contenitore vuoto.

Prendiamo ad esempio la bottiglia in plastica: una volta vuota, sappiamo bene che non bisogna abbandonarla nell’ambiente, e nemmeno gettarla nel cestino dei rifiuti non recuperabili.

Innescare nelle persone l’interesse a recuperare quella bottiglia di plastica è possibile attribuendo un valore economico alla bottiglia vuota. In questo modo, non solo aumenterà la propensione a restituirla, ma come conseguenza diventeremo collettivamente anche più attenti a non sprecare la plastica e a non disperderla nell’ambiente.

Il sistema dei vuoti a rendere incoraggia dunque l’educazione del consumatore e favorisce un cambiamento del suo approccio verso la plastica, un materiale che viene percepito come rifiuto ma che in realtà, se correttamente raccolto e riciclato, rappresenta una risorsa.

Si tratta di una soluzione che, attraverso il riconoscimento di un “premio”, può innescare un cambiamento positivo nella cultura e avere un forte impatto sulla nostra coscienza ambientale.

Un esempio?

Nei paesi che adottano questo sistema, anche quando qualcuno preferisce buttare la bottiglia di plastica nel cestino dei rifiuti non differenziati, il contenitore spesso non va perduto, perché intervengono i cosiddetti “pfandsammler”, persone bisognose e a volte vere e proprie squadre di raccolta che collezionano il maggior numero possibile di imballaggi, per poi inserirli nell’apposito macchinario e ricavarne anche parecchi soldi.

Quindi, se in Germania vi trovaste a bere qualcosa in città, state attenti a non distrarvi: qualcuno potrebbe subito raccogliere la vostra bibita lasciata incustodita!

A parte gli scherzi, il vuoto a rendere operato in Germania e in molti altri Paesi sembra portare continui benefici alla società e con i giusti investimenti e la giusta consapevolezza da parte dei cittadini, si potrà adottare con successo anche in Italia.

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La situazione nei Paesi dell’Europa

In Europa ci sono attualmente 13 sistemi DRS attivi. Ovviamente quello più attivo è il sistema tedesco, che conta circa 83 milioni di consumatori.

Ma non è l’unico: il primo Paese a dotarsi di un  sistema di deposito cauzionale è stata la Svezia nel 1984, per poi a seguire tutti i paesi della Scandinavia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Estonia, Croazia, Lituania, Slovacchia, Lettonia e Malta.

Altri 12 Stati dell’UE hanno già preso decisioni legislative per introdurre il sistema DRS nei prossimi quattro anni. Le cauzioni in Europa oscillano dagli 0,8 ai 25 centesimi per ogni contenitore.

  • Si! anzi noi usiamo il vostro prodotto ma siamo un po arrabbiati per il fatto che sul mercato la distribuzione è solo in bottegkie di plastica.
    Senza indugio vetro!

    1. Ciao, al momento non abbiamo ancora una linea vetro; produciamo invece la Bio Bottle che è biodegradabile (è infatti un polimero vegetale derivante dal mais). Grazie e buona giornata!

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